Itinerario Storico-artistico.
Roverbella si affaccia sulle tranquille acque della Molinella che sorniona attraversa il suo territorio abbeverandolo, in gran parte, con la ragnatela dei fossi che ne derivano. E sulla Molinella, hanno a lungo girato le pale dei mulini e delle pile, due delle quali, a Castiglione e a Canedole, le stanno ancora a cavalcioni. |
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Si tratta di Villa Custoza recintata da una monumentale cancellatta e adombrata da piante secolari; di Villa Gobio, che s'affacia in piazza Italia, ricca un tempo di stucchi, di scaloni e di affreschi. Nella villa pernottò Napoleone Bonaparte nel 1796, dopo la battaglia di Borghetto. Ed ancora, percorrendo via Custoza, la principale, si trovano Villa Benati, quella del famoso incontro tra Garibaldi e Carlo Alberto, un tempo con vasto salone colonnato a piano terra, Villa Chauvenet appartata ed elegante in mezzo al verde e Villa Tonazzi alla quale facevano da scena introduttiva alberi secolari. |
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Proseguendo verso Est, attraversato l'incrocio con la Cisa, la strada ci porta verso Canedole (così chiamato dalle canne palustri delle sue valli, poi bonificate dai benedettini) e, prima del paese, prospiciente la strada, s'incontra La Palazzina, villa classicheggiante ornata di statue. Poco più avanti, isolata dagli altri edifici, la chiesa di Canedole vero gioiello di architettura romantica agreste che fonda le sue radici nel lontano 1300, mentre di mezzo secolo posteriore è la sua torre campanaria, merlata alla ghibellina. |
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Da Canedole, percorrendo la strada del cimitero, si arriva a Castiglione Mantovano. E qui la storia ti viene incontro dal suo Castello fatto costruire in epoca comunale nel 1229, sull'antico "castrum romano" che diede il nome al paese. Esso rappresentò per secoli baluardo di frontiera contro i Veneti ed ora, sotto tutela governativa, del grande castello rimangono le due torri principali, i fortini di vendetta ormai nascosti da fitta vegetazione, le mura sbrecciate qua e là. A Castiglione, oltre il castello, troviamo il campaniletto in conto con le manofore del 1100, inglobato, a metà del XVIII sec. nell'attuale chiesa e non lontano, Ca' Turchetti con un ciclo di affreschi tra cui la "Saletta degli Stemmi". |
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Adriano Bellei